Sul telaio della cucitrice erano disposti tutti gli elementi utili, gli stessi che troviamo oggi ma, ovviamente, in stile più rudimentale seppure perfettamente funzionante: il percorso di inserimento del filo, la rotella per il controllo della tensione o la leva per il piedino. La maggior parte dei modelli di cucitrici antiche avevano un design molto minimale: erano dotate degli elementi essenziali e riportavano la scritta della propria marca sopra la struttura. Alcuni modelli invece erano elegantemente decorati.
Moltissime tipologie di cucitrici d’epoca erano saldate e incorporate a un ampio tavolo, spesso in legno, sui lati del quale erano presenti diversi cassetti in cui era possibile riporre tutti gli oggetti e l’occorrente necessario al cucito. Nella parte sottostante al piano di lavoro era posizionato il pedale da azionare con il piede, per consentire all’intero macchinario di svolgere le operazioni di cucitura. Il pedale, come sappiamo, oggi, è stato sostituito da un reostato, ovvero da un pedale a funzionamento elettrico. Infine, quando il lavoro era terminato, era possibile ricoprire il macchinario con un grande coperchio di legno, per evitare allo stesso tempo di esporre l’apparecchio a eventuali danneggiamenti e usure.
Altri modelli di macchine da cucire d’epoca, sempre destinate ad un uso domestico, erano quelle a scomparsa, ovvero quelle che venivano inserite all’interno di un mobile che le conteneva e che poteva essere di diverse forme e dimensioni. Questo mobiletto era fatto in modo tale da essere comodamente aperto e richiuso dopo l’utilizzo. Quando il vano veniva predisposto al lavoro bastava aprire uno sportello dentro al quale era riposto l’intero meccanismo da estrarre e preparare: la macchina da cucire, il piano di lavoro, il pedale, gli accessori. Una volta finita la lavorazione a macchina il tutto veniva rimesso all’interno del mobile che finiva poi per fare parte dell’arredamento della casa, come ripiano di appoggio per oggetti. Similmente, oggi, si trovano in commercio dei mobili per macchina da cucire che svolgono la stessa funzione, ovvero quella di mettere il macchinario a disposizione per l’uso, custodirlo e nasconderlo.
Molti di noi possono aver ereditato dalle proprie nonne o dalle proprie madri delle macchine da cucire d’epoca. È sempre bene avere cura di questi oggetti non solo per il valore intrinseco che possiedono in termini di denaro ma anche in quanto sono dei pezzi di antiquariato che ci raccontano la storia e lo sviluppo della sartoria nel corso del tempo.
Mi sono laureata in Filosofia presso La Sapienza di Roma e successivamente mi sono formata come copywriter presso la R.U.F.A. Amante della moda, sono sempre stata appassionata delle tecniche sartoriali e del mondo del cucito, di cui mi occupo a 360 gradi in ogni sua sfaccettatura.